Titolo: L’anno del pensiero magico
Autore: Joan Didion
Serie: —
Volume: —
Genere: Saggistica
Trope: —
Editore: Il saggiatore
Pubblicazione: 2 settembre 2021
Pagine: 236
ISBN: 9788842830474
Valutazione: 💛💛💛/5
È la sera del 30 dicembre 2003 quando John Gregory Dunne, sposato da quarant’anni con Joan Didion, muore all’improvviso. Da quella data inizia per la scrittrice l’anno del pensiero magico, in cui lutto e sogno sovrascrivono la vita, e l’impossibile addio all’uomo amato si trasforma lentamente in un profondo colloquio con la morte, durante il quale tutto viene riconsiderato: la malattia, la cecità della fortuna, le parole non dette dell’amore, l’essenza sfuggente e ingannevole della memoria, la consapevolezza di dover fare prima o poi i conti con la fine. Il pensiero magico disseziona la perdita, illude Joan Didion di poter fermare, per incanto o sortilegio, chi se ne è andato per sempre. Ma i ricordi che la legano a lui, chiusi in un abbraccio troppo stretto, tramutano in polvere. “L’anno del pensiero magico”, l’opera più famosa e apprezzata di Joan Didion, è racconto del parossismo e della rinascita, memoriale dell’intimità violata, indagine giornalistica sulla solitudine e saggio sul destino e la speranza umana; è l’opera che meglio ha saputo raccontare il lutto e il dolore, toccando ferite ancora pulsanti, aprendone di nuove sulla pagina. È il prezzo pagato da Joan Didion per prendere coscienza che, se anche tutto intorno a lei sembra essere crollato, occorre liberare dalla presa dei ricordi coloro che l’hanno lasciata, e vivere le possibilità del presente senza rifugiarsi nei rimpianti del passato.
L’anno del pensiero magico di Joan Didion è un libro che affronta il tema universale del dolore e della perdita in modo crudo e onesto, offrendo al lettore uno sguardo intimo nell’esperienza personale dell’autrice durante l’anno successivo alla morte improvvisa del marito, l’autore John Gregory Dunne.
La vita cambia in fretta.
La vita cambia in un istante.
Una sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi è finita.
Il problema dell’autocommiserazione.
Il libro si apre con una scena drammatica: la morte improvvisa di John per un attacco di cuore mentre la coppia si trovava a cena a casa loro. Da questo momento in poi, Didion condivide con il lettore il suo processo di lutto e di elaborazione del dolore, attraverso una serie di riflessioni personali, ricordi e osservazioni sulla natura del dolore stesso.
Uno degli aspetti più potenti del libro è la prosa di Didion, che è nitida, precisa e piena di tensione emotiva. La sua capacità di catturare l’essenza del dolore e della perdita è straordinaria, e molte delle sue frasi sono così ben formulate che si insinuano nella mente del lettore e vi rimangono a lungo dopo che il libro è stato chiuso.
Inoltre, Didion offre uno sguardo senza filtri sulla sua esperienza personale di lutto, senza nascondere né edulcorare le sue emozioni più brutali e intense. Questa onestà emotiva è commovente e toccante, e fa sì che il lettore si senta vicino all’autrice e alle sue sofferenze.
Tuttavia, nonostante la potenza emotiva del libro e la qualità della scrittura, ci sono alcune aree in cui L’anno del pensiero magico risulta meno soddisfacente. Uno di questi aspetti è la struttura narrativa del libro che a parer mio è sembrata dispersiva. Didion salta avanti e indietro nel tempo, raccontando aneddoti e ricordi apparentemente slegati che possono rendere difficile seguire il filo conduttore della storia. Questo rende il libro a tratti confuso e disorientante per il lettore, che potrebbe trovarsi a chiedersi quale sia il punto o il messaggio principale dell’autore.
Inoltre, alcuni lettori potrebbero trovare che manca una conclusione soddisfacente o una risoluzione definitiva alla storia. Didion non offre alcuna rassicurazione o consolazione definitiva sul suo dolore, lasciando il lettore con una sensazione di incompiutezza alla fine del libro. Anche se è comprensibile che il dolore non abbia sempre una risoluzione chiara o definitiva, alcuni lettori potrebbero sentirsi delusi dalla mancanza di chiusura in L’anno del pensiero magico.
Infine, c’è da considerare che il libro è estremamente personale e introspettivo, il che potrebbe non essere di gradimento per tutti i lettori. Coloro che cercano una lettura leggera o un libro con una trama più tradizionale potrebbero non apprezzare la profondità e l’intensità delle riflessioni di Didion sul dolore e sulla perdita.
In conclusione, L’anno del pensiero magico di Joan Didion è un libro potente e commovente che offre uno sguardo intimo e onesto nell’esperienza del lutto. Con una prosa straordinaria e una sincerità senza compromessi, Didion cattura il cuore e la mente del lettore, portandolo in un viaggio emozionante attraverso il dolore e la perdita. Tuttavia, la struttura narrativa che, dal mio punto di vista, risulta leggermente confusionaria e la mancanza di una conclusione soddisfacente potrebbero rendere il libro meno apprezzato da alcuni lettori. Per questi motivi, L’anno del pensiero magico riceve tre stelle su cinque.