Titolo: Weyward
Autore: Emilia Hart
Serie: —
Volume: —
Genere: Romanzo storico famigliare
Trope: —
Editore: Fazi Editore
Pubblicazione: 11 luglio 2023
Pagine: 404 pagine
ISBN: 9791259671653
Valutazione: 💛💛💛💛/5
Tre donne. Cinque secoli. Un segreto. La caccia alle streghe non è mai finita.
Hanno fatto di tutto per metterci in gabbia, ma una donna Weyward sarà sempre libera e selvaggia.
2019. Con il favore del buio della sera, la trentenne Kate fugge da Londra alla volta del Weyward Cottage, una vecchia casa di campagna ereditata da una prozia che ricorda appena. Avvolta da un giardino incolto su cui torreggia un acero secolare, la dimora la proteggerà da un uomo pericoloso. Presto, però, Kate inizierà a capire che le sue mura custodiscono un segreto molto antico.
1942. Mentre la guerra infuria, la sedicenne Violet è ostaggio della grande e lugubre tenuta di famiglia. Vorrebbe soltanto arrampicarsi sugli alberi e poter studiare come suo fratello, ma da lei ci si aspetta tutt’altro. Un pensiero inquietante, poi, la tormenta: molti anni fa, poco dopo la sua nascita, la madre è scomparsa in circostanze mai chiarite. L’unica traccia di sé che ha lasciato è un medaglione con incisa la lettera W.
1619. La solitaria Altha, cresciuta da una madre che le ha trasmesso il suo amore per il mondo naturale, viene accusata di stregoneria; rinchiusa nelle segrete di un castello, presto sarà processata. Un contadino del villaggio è morto dopo essere stato attaccato dalla propria mandria, e la comunità locale, coesa, ha puntato il dito contro di lei: una donna insolita. E le donne insolite fanno paura.
Ma le Weyward appartengono alla natura. E non possono essere addomesticate. Intrecciando con maestria tre storie che attraversano cinque secoli, Emilia Hart ha dato vita a un potente romanzo sulla resilienza femminile e sulla forza salvifica della solidarietà tra donne in un mondo dominato dagli uomini.
Weyward è il romanzo di esordio di Emilia Hart che mi ha attratta non appena l’ho visto sugli scaffali delle librerie. Questo romanzo promette coinvolgimento emotivo senza eguali: la storia si svolge in tempi di diversi così da mantenere l’attenzione e la curiosità del lettore sempre alta.
Le protagoniste di Weyward sono tre donne nate in tre epoche differenti, ma unite dallo stesso nome. Altha, Violet e Kate si trovano ad affrontare ingiustizie, cattiverie, violenze e tradimenti, ma non per questo perdono la voglia di vivere; trovano, invece, il coraggio di combattere per trovare la loro vera essenza.
«WEYWARD». Un nome inconsueto per una casa. Una parola familiare con una grafia strana, come se si fosse ritorta per sfuggire a se stessa.
Il romanzo si apre agli inizi del Seicento. Altha narra le vicende in prima persona ed è decisa a scrivere la sua storia perché ha bisogno che tutto ciò che sta passando non venga dimenticato. Ha imparato a leggere e scrivere da sua mamma. Anche lei era una Weyward e, come tale, era destinata a partorire una femmina come primogenita. Aveva, quindi, trasmesso ad Altha le sue conoscenze e capacità che, a quel tempo, venivano considerate affini alla stregoneria e portandole ad essere giudicate duramente.
Non avevamo mai pensato a noi in questi termini, mia madre ed io. Perché “strega” è una parola inventata dagli uomini, una parola che dà potere a chi la pronuncia, non a coloro che descrive.
La vita di Violet, invece, si svolge secoli dopo quella di Altha, più precisamente nella prima metà del Novecento. Vive in una grande tenuta insieme al fratello e al padre che si dimostra anaffettivo nei suoi confronti. Ha perso la mamma anni prima e di lei non sa nulla perché in casa è proibito parlarne o anche solo nominarla. Grazie a conversazioni origliate ed esplorazioni casalinghe, Violet scopre qualcosa che la lascia perplesse: sua mamma era considerata una persona strana perché poteva parlare con gli animali e con gli insetti come faceva lei.
Era difficile decifrare se papà le volesse bene. Spesso aveva l’impressione che a lui importasse solo se poteva plasmarla o meno in qualcosa di grazioso e gradevole, un regalo da dare a un altro uomo.
Kate è una ragazza dei nostri tempi che incontra l’uomo sbagliando diventando così vittima di abusi e violenza domestica. Trova, però, il coraggio di fuggire per iniziare una nuova vita e si trasferisce nel cottage della sua prozia Violet. Ho pochi ricordi di quelle strana donna, ma alla sua morte, il piccolo cottage è diventato di sua proprietà . In questo luogo abbandonato da tempo scoprirà le sue vere origine che la porteranno ad avere maggiore fiducia e forza in se stessa, tanto da ricostruire la sua vita.
C’è qualche altra cosa, più vicina che mai, dall’altro lato della paura. Quello strano calore che aveva provato nel giardino di Zia Violet, quando gli insetti avevano iniziato a spuntare dal terreno. Cerca di lasciarsi alle spalle il panico, rompe il muro per trovare la luce, la scintilla che c’è dentro di lei. Le arriva nelle vene, le ronza nel sangue. I suoi nervi – nei canali uditivi, nei polpastrelli, persino sulla superficie della lingua – pulsano e scintillano. È una consapevolezza che le arriva dal profondo, da un posto nascosto che ha seppellito da tempo.
La penna di Emilia Hart è strepitosa: unica, scorrevole, coinvolgente, non banale e naturale. E proprio la natura gioca un ruolo chiave: infatti il legame che le tre donne Weyward hanno con essa, è l’elemento magico che viene combinato con le descrizioni realistiche del mondo in modo far emergere il realismo magico che contraddistingue questo romanzo.
La realtà che emerge dalla lettura è una società patriarcale, dominata da uomini e in cui le donne subiscono violenze, vengono umiliate e derubate della propria identità , ma che si riscattano o provano a riscattarsi.
Emilia Hart ha strutturato il romanzo in capitoli brevi e alternati dando voce a ogni protagonista e dando spazio alle emozioni del personaggio. Così facendo la lettura risulta scorrevole e accattivante. Le vicende narrate vengono intersecate con maestria. Alcune parti, infatti, danno la sensazione di essere isolate dalle altre, ma alla fine tutto ha un senso e il cerchio si chiude.
Weyward è un romanzo ben scritto, forte e appassionante che consiglio di leggere a chi sta cercano una storia commovente e coinvolgente ambientata in epoche diverse collegate tra loro da un fil rouge: la violenza contro le donne, la rinascita e la vittoria.
A presto Readers 😘