La custode del miele e delle api di Cristina Caboni | Recensione

La custode del miele e delle api
La custode del miele e delle api di Cristina Caboni

Titolo: La custode del miele e delle api

Autore: Cristina Caboni

Serie: —

Volume: —

Categoria: Narrativa italiana

Genere: Romance/Famigliare

Editore: Garzanti

Pubblicazione: 22 settembre 2016

Pagine: 336

Formato: Copertina rigida / Ebook

ISBN: 9788811672159

Trama

Angelica non è mai riuscita a mettere radici. Non ha mai voluto legarsi a niente e nessuno, sempre pronta a fuggire da tutto per paura. C’è un unico posto dove si sente a casa, ed è tra le sue api. Avvolta dal quieto vibrare delle loro ali e dal profumo intenso del miele che cola dalle arnie, Angelica sa di essere protetta e amata. È un’apicoltrice itinerante e il miele è la sola voce con cui riesce a far parlare le sue emozioni. Perché il miele di lavanda può calmare un animo in tempesta e quello di acacia può far ritrovare il sorriso. E Angelica sa sempre trovare quello giusto per tutti, è il suo dono speciale. A insegnarglielo è stata Margherita, la donna che le ha fatto da madre durante l’infanzia, quando viveva su un’isola spazzata dal vento al largo della Sardegna. Dopo essere stata portata via da lì, Angelica ha chiuso il suo cuore e non è più riuscita a fermarsi a lungo in nessun luogo. Ma adesso il destino ha deciso di darle un’altra possibilità. C’è un’eredità che l’aspetta là dove tutto è cominciato, su quell’isola dove è stata felice. C’è una casa che sorge fra le rose più profumate, un albero che nasconde un segreto prezioso e un compito da portare a termine. E c’è solo una persona che può aiutarla: Nicola. Un uomo misterioso, ma che conosce tutte le paure che si rifugiano nei grandi occhi di Angelica. Solo lui può curare le sue ferite, darle il coraggio e, finalmente, farle ritrovare la sua vera casa. L’unico posto dove il cuore può essere davvero libero.

Recensione

In questo romanzo conosciamo Angelica Senes, giovane intraprendente con un’anima segnata da abbandoni e sofferenza. Lavora come apicoltrice itinerante, gira il mondo con suo camper aiutando apicoltori con le loro api grazie alla conoscenze che le sono state donate dalla sua madrina Jaja.
Angelica soffre per la perdita di questa donna e per l’abbandono della sua terra natia, la Sardegna. Sarà proprio il ritorno al suo paese natale, l’incontro con vecchie e nuove conoscenze e la straordinaria quanto selvaggia natura dell’isola a far capire ad Angelica come completare la sua vita.
É il primo romanzo di questa autrice che leggo e posso dire che mi ha coinvolto dalla prima pagina. Non è un romanzo d’amore ma il sentimento è presente e parte del libro stesso che ci racconta la difficoltà di trovare un equilibrio tra testa e mani, il lavoro complesso e tradizionale che può essere svolto stando al passo con la tecnologia proteggendo la metodologia antica.
Si sentono i sapori del miele e i profumi della natura che vi accompagnano durante la lettura di questo emozionante romanzo.
La scrittura è strepitosa: scorrevole e poetica che lascia un dolce retrogusto nel cuore.

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